Il leitmotiv del Napoli di Conte quest’anno è la continua ricerca di un equilibrio tra ambizione e concretezza. Sfida che si riflette tanto sul campo quanto nei discorsi dell’ex Juve: “Non firmo per obiettivi minimi, ma ricordiamo da dove siamo partiti”, ha detto in conferenza stampa. È, infatti, opportuno riconoscere il livello che ha raggiunto la squadra, ma è anche giusto ricordare lo stato della formazione che Conte si è ritrovato a rivitalizzare, nutrendola di nuove ambizioni.
La partita di oggi contro il Venezia rappresenta un’ulteriore prova del percorso di crescita del Napoli. Perché è la costanza nel rendimento a fare la differenza tra una stagione buona e una straordinaria. Stessa costanza che sta premiando l’Inter (cinque vittorie nelle ultime cinque partite) e soprattutto l’Atalanta, che chiuderà il suo straordinario 2024 con una Europa League in bacheca ed un primo posto in Serie A.
Per non cadere nella trappola a cui ha abboccato la Juventus e che stava per beffare l’Inter, il Napoli contro i lagunari è partito subito forte, provando a indirizzare la partita verso una certa strada. Ci sarebbe senz’altro riuscito se Lukaku avesse realizzato il penalty, ma da quel momento è soltanto partito un grande e continuo botta e risposta con il suo ex compagno di squadra, Filip Stanković. I due calciatori, infatti, hanno festeggiato lo scudetto insieme nel 2021 con la maglia dell’Inter.
LE PARATE DEI PORTIERI
Oltre il confronto con il centravanti belga, l’altra partita nella partita è quella tra lo stesso Stanković e Meret, che si esibisce in provvidenziali interventi che tengono in vita il Napoli. L’estremo difensore è senza dubbio il calciatore più in forma della formazione azzurra, che riesce a sbloccare il risultato grazie al giocatore più atteso, ma allo stesso tempo ultimamente bistratto: Giacomo Raspadori. Prova che la forza del Napoli quest’anno non risiede in meri dati numerici o nei singoli giocatori, ma nella tempra del gruppo.
Ennesima prova, tra l’altro, che l’ex attaccante del Sassuolo è un giocatore diverso, atipico: le sue ultime stagioni non sono state brillanti sotto il punto di vista della fondamentale costanza (sopracitata), ma il numero 81 è riuscito comunque ad essere decisivo quando il termometro delle difficoltà era bollente.
Sosteneva Theodor Roosevelt che l’ingrediente più importante nella formula del successo è sapersi relazionare con le persone, e se Conte riesce a far sentire tutti i suoi uomini protagonisti di questa stagione, il Napoli può serenamente reputarsi la candidata numero 1 per il titolo.
Di Lorenzo Maria Napolitano