Napoli, Palazzo Reale attende Antonio Conte

Ultime notizie SSC Napoli  – Se il Napoli se la prende comoda per “l’annuncio”, Antonio Conte va di fretta. Molto. Come sua abitudine o forse è solo il destino, Antonio Conte comincia la strada azzurra facendo Antonio Conte. Già, ora non ha tempo da perdere: e se il suo motto preferito è “chi ha tempo non aspetti tempo” ecco che è meglio avvisare i naviganti: giovedì vuole andare a Castel Volturno (di sicuro ci andranno quelli del suo staff), vedere il centro sportivo, iniziare a dare indicazioni su quali correttivi “contiani” sono necessari nelle sale, nelle palestre e così via.

E magari iniziare a incontrare anche quelli del Napoli che resteranno. Poco gli importa che la struttura è chiusa da qualche giorno perché ha bisogno di allestire una sala per il pranzo perché i suoi allenamenti sono lunghi, lunghissimi e talvolta possono iniziare al mattino e continuare al pomeriggio.

Ma Conte vuole entrare nel mondo Napoli in punta di piedi, sia chiaro: sa che il centro tecnico non è come Appiano Gentile o Cobham ma non gliene importa nulla. Si adatterà perché non è uno che fa capricci come i bambini. Il Napoli ha voluto Conte ma anche Conte, sia chiaro, ha voluto il Napoli. A tutti i costi.

È entusiasta di sentire da vicino il calore della città: il suo sì a De Laurentiis è legato alla voglia matta di vivere da vicino una piazza e una tifoseria che lui ha sempre ammirato per calore, passione e competenza. Ha visto le immagini della festa dello scudetto e ne è rimasto colpito. Affascinato.

Ricorda da avversario il tifo dello stadio, quando marcava ai tempi del Lecce Maradona (e proprio a Fuorigrotta ha segnato la sua prima rete in serie A nel 1989) e anche quando è venuto al San Paolo da tecnico della Juventus e poi dell’Inter.

Ecco, andrà in queste ore prima a Roma per vedere da vicino i nuovi studi su Piazza Venezia della Filmauro, completare l’iter della burocrazia (ma le firme che contano sono già state messe dai rappresentanti legali domenica pomeriggio) e poi scatterà il suo primo blitz napoletano. Ovviamente in compagnia di De Laurentiis. La presentazione? Senza fretta, pensano al Napoli.

Anche perché c’è da trovare una location degna di un imperatore come Conte. Il San Carlo ha chiesto un prezzo molto alto per il fitto mentre a Palazzo Reale, nel teatrino di Corte, le porte sono spalancate. Si farà lì, ma si deciderà con calma. Tanto l’annuncio è una formalità (tutto è fatto) e la presentazione ufficiale va ancora organizzata. 

Ha fretta di mettersi al lavoro in prima persona. Per il momento, non ci sono vacanze in calendario prima del raduno che ha fissato il 7 luglio a Castel Volturno, tre giorni prima la partenza per il ritiro di Dimaro. Ha molto apprezzato la scelta del club di non disputare amichevoli internazionali e di affidarsi alla canonica preparazione tra i boschi del Trentino prima e dell’Abruzzo poi.

La trova ideale per conoscere i calciatori e iniziare una preparazione atletica. Stellini e il fratello Gianluca guideranno la delegazione che a inizio della prossima settimana visiterà le sedi dei due ritiri estivi. Sa che c’è da lavorare molto per ricostruire quelle certezze che sono andate perse in questa ultima stagione. Non pensa che bisogna azzerare tutto, non crede che sia una rosa da epurare.

Anzi, ha la sua lista di “recuperabili”. Ha chiesto (e ottenuto) di essere informato in anticipo su eventuali partenze di big. De Laurentiis con lui è stato chiarissimo: i parametri del club, in ogni caso, non cambieranno. Tradotto: il monte ingaggi non supererà i 75 milioni di euro (dunque, il quinto o sesto della serie A) e non verranno inseguiti calciatori sul mercato che vadano oltre l’asticella dei 35-40 milioni come prezzo di cartellino (e i 3,5 milioni di ingaggio). Pazienza e umiltà da parte di tutti. E obiettivo chiaro: la conquista di un posto in Champions.

Ma Conte è il leader perfetto per la ricostruzione e De Laurentiis sa perfettamente che ha pescato il meglio del meglio ovvero il prestigioso e costoso Antonio Conte per rivoluzionare il suo Napoli nazionale, affidando pieni poteri (teorici), che nelle intenzioni lo porterà anche a dare delle indicazioni importanti nella gestione del settore giovanile.

Tre anni di contratto non sono poco cosa. È un progetto pensato per ricostruire anche le radici del club azzurro, i vivai e i rapporti con gli altri tecnici in organico.

Vuole solo del tempo per plasmarlo a sua immagine e somiglianza. Non è uno sprovveduto: tutti gli dicono che prima o poi, passata la luna di miele, si scontrerà con De Laurentiis. Ma lui ha messo in conto questa faccenda: d’altronde, non lo spaventa né lo preoccupa.

Lui insegue la lealtà e la correttezza, ovvero i due elementi fondamentali nella gestione dei rapporti con i suoi presidenti. Ha lasciato a Oriali e a Manna il compito di ricucire lo strappo con Di Lorenzo, non è ancora sceso in campo in prima persona. Lo farà.

(Il Mattino)

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