Il Napoli trasloca dal Maradona e non è più soltanto un’idea: ecco perché De Laurentiis fa sul serio e dove può nascere il nuovo centro sportivo del club.
Aurelio De Laurentiis ha annunciato la volontà di costruire il nuovo stadio del Napoli a Bagnoli. Ma non è la sola opera che potrebbe veder luce nell’ex Italsider del quartiere partenopeo, ossia dove per diversi decenni hanno lavorato migliaia e migliaia di operai nelle fabbriche siderurgiche.
Secondo le informazioni acquisite in possesso da TvPlay, De Laurentiis ha già sondato l’ipotesi di trasferire la nuova casa del Napoli a Bagnoli. Il presidente azzurro ha avuto contatti con Invitalia, agenzia governativa che tra le altre mission si occupa del rilancio del quartiere.
Il patron azzurro vuole creare una patrimonializzazione che non è mai avvenuta durante la sua presidenza, attraverso la realizzazione di un centro sportivo a pochi passi dalla collina di Posillipo e di un nuovo stadio, a pochissimi metri dal mare. L’uno vicino all’altro. Per uno scenario spettacolare e mozzafiato. Un’opera architettonica che farebbe l’invidia di mezzo Mondo.
Bagnoli la nuova casa del Napoli? C’è un ostacolo
Aurelio De Laurentiis non è il solo ad aver puntato i 30 ettari del Parco dello sport di Bagnoli – abbandonato da oltre 10 anni – e in questo momento luogo in cui vi è in atto una bonifica dei terreni. Infatti, anche il presidente della Federtennis Angelo Binaghi è in contatto per comprendere se sia possibile trasferire a Napoli, in quella enorme lingua di terreno, il centro tecnico federale di tennis. Due grandi progetti che si scontrano tra loro.
E se De Laurentiis dovrà sgomitare con Binaghi per anticiparlo e bruciarlo nei tempi, a pochi passi dal Parco dello sport si giocherà un’altra battaglia: quella per la costruzione del nuovo stadio. Di fronte l’isola di Nisida ci sono ettari di terreno che presto saranno bonificati e il Napoli ha puntato quello spazio per realizzare il suo nuovo stadio di proprietà, abbandonando definitivamente il Maradona. Basteranno 15 ettari di terreno per la realizzazione dell’impianto calcistico da 60 mila spettatori e tutte le opere tecnologiche e attrattive che sorgerebbero attorno.
Per ottenere l’ok alla costruzione, il Napoli deve presentare il PFTE – Progetto di Fattibilità Tecnico-Economica – che prevede il piano economico-finanziario per cambiare la destinazione d’uso di un territorio. Servono coperture finanziarie e il piano dev’essere presentato in tempi rapidi, se lo stesso stadio dev’essere la sede di EURO 2032. A quel punto, Gaetano Manfredi può con un atto cambiare la destinazione d’uso dei 15 ettari di Bagnoli. Ma è chiaro che l’interesse del primo cittadino di Napoli è anche quello di non perdere l’attenzione e la centralità dello stadio Maradona: senza il club azzurro, cosa ne sarà dell’impianto di Fuorigrotta?