Tanto fumo, niente arrosto: il Napoli si arrende di nuovo alla Lazio

Il Napoli torna ad indossare il suo vestito migliore contro la Lazio, in una fredda sera al Maradona. Nonostante questo, però, i ragazzi di Conte non sembrano pronti a sfilare. Demerito principalmente degli uomini più avanzati e della scarsa determinazione negli ultimi metri. Infatti, se questa è una delle partite migliori per quanto riguarda il controllo del gioco, in attacco il Napoli fatica veramente tanto. L’ottima fase difensiva della Lazio costringe Kvaratskhelia a impossessarsi della sfera molto lontano dalla porta, il che lo rende quasi innocuo nella prima frazione di gioco. Il georgiano s’accende soltanto su un calcio di punizione che, di pochissimo, non s’infila alle spalle di Provedel. Ritrovare la via della rete sarebbe fondamentale per l’attaccante del Napoli, che non centra l’obiettivo da ottobre.

Nel secondo tempo il ritmo si alza subito, e a pochi minuti dalla ripresa Dele-Bashiru fa tremare la traversa della porta difesa da Meret. Il Napoli prova ad essere pericoloso, ma rischia in più di un’occasione di concedere gol sugli sviluppi di contropiede alla squadra di Baroni, che sembra aver preparato la partita alla luce di questa dinamica. Gli azzurri continuano a danzare attorno all’area biancoceleste: Kvaratskhelia e Politano ricamano slalom sinuosi, ma a nulla servono se non ad arricchire le loro personali statistiche su dribbling tentati e riusciti. In area, per giunta, piovono cross, ma manca sempre la pennellata decisiva, l’affondo che trasforma l’assedio in una morsa letale. Tant’è che la porta della Lazio è più osservata che messa realmente alla prova.

Baroni decide di cambiare qualcosa passata l’ora di orologio, e schiera Patric al posto di Romagnoli, Pedro per Dia, e infine decide di sostituire Castellanos con il mattatore della scorsa partita, Tijjani Noslin, sperando abbia ancora qualche cartuccia da sparare. Conte risponde con il suo solito cambio, lanciando l’imprevedibile David Neres.

A pochi minuti dai cambi, la Lazio sfrutta l’ennesimo contropiede concesso dal Napoli e sblocca il punteggio grazie alla rete di Gustav Isaksen. Il ventitreenne sì trova la sua seconda rete in Serie A, ma soprattutto gela il Maradona, che tutto s’aspettava tranne che ritrovarsi in svantaggio ad una manciata di minuti dalla fine della partita. Anche perché, a seguito della clamorosa deblace di Roma, tutti immaginavano un Napoli in campo con occhi iniettati di sangue, pronti e determinati a vincere lo scontro diretto. Una timida velocizzazione del giro palla, infine, a poco serve ai ragazzi di Conte, che chiudono il doppio scontro con due sanguinose sconfitte.

Il Napoli resta dunque inchiodato a 32 punti: a due dall’Atalanta che, a differenza delle altre, viaggia a velocità supersonica; restano, invece, a -1 Lazio, Inter e Fiorentina, ma queste due dovranno recuperare il match rinviato. Nonostante il passo falso, la squadra di Conte resta tra l’élite della Serie A, almeno numeri alla mano.

Di Lorenzo Maria Napolitano

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