Deve ancora trovare la miglior condizione, dopo un’estate passata ad allenarsi da solo, ma Romelu Lukaku ha già fatto vedere di cosa è capace con la maglia del Napoli. Il grande colpo dell’ultimo calciomercato ha raccontato di come ha vissuto il suo arrivo agli azzurri.
Napoli, le parole di Lukaku
Queste le sue parole al canale Youtube del club: “Quando è uscita la notizia su internet che c’era stato un contatto, subito ho guardato il mio lnstagram e ho visto i messaggi dei tifosi del Napoli. Ho poi parlato con Dries [Mertens], che conosco da quando avevo 17 anni. Avevo già un amico fidato che mi preparava alla vita qui. Quando giochi con il Napoli si vede che rappresenti un’intera città e la sua gente. È fantastico da provare. Ti dà energia per dare il massimo ogni giorno. Quando vedi i giocatori, i fisioterapisti, i camerieri, e tutti quelli che lavorano qui, sono tutti veri napoletani che amano il club. Questo ti fa sentire bene ma c’è anche una grande responsabilità per dare il massimo”.
“Al Maradona un’energia diversa”
L’attaccante ha poi parlato anche dei suoi idoli e della sua presentazione al Maradona: “Drogba era il mio idolo, come Ronaldo, Thierry Henry, Anelka ed Eto’o. Alla presentazione ero sopraffatto. È stato tutto così incredibile. Ero tipo: “Wow!‘. Ho sentito un’atmosfera diversa con un’energia davvero positiva. Sì, ho segnato, ma abbiamo vinto, che è la cosa più importante. Come giocatore, ora prendo le cose giorno per giorno. Cerco di dare un po’ di più ogni giorno e vedo dove mi porta entro la fine della stagione“. E alla domanda se ha imparato qualcosa del napoletano risponde: “No, ma quando vado dal fisioterapista la mattina cerco di capire cosa si dicono i ragazzi ma è dura, pian piano ci arriverò. Dammi un paio di mesi poi spero di fare due chiacchiere con qualcuno quando vado al supermercato”.
Le origini di Lukaku
Lukaku ha fatto un viaggio nelle sue origini: “Sononato ad Anversa. Mio padre era un calciatore nella massima serie belga. Siamo stati ad Anversa, Liegi e Bruxelles. Quando siamo tornati ad Anversa, ho iniziato a giocare a calcio all’età di sei anni. Era a 20 minuti da dove vivevamo, ma non avevo la macchina, quindi sono andato a giocare per una squadra regionale. Ho giocato lì per un anno e poi è arrivato il Lierse. Sono rimasto lì per due anni, abbiamo vinto il campionato belga due volte e mi sono trasferito all’Anderlecht, la mia squadra del cuore. Il mio debutto all’Anderlecht è stata una sensazione forte. Quando ho visto Vincent Kompany fare il suo debutto per l’Anderlecht, ho pensato che se ce l’ha fatta lui, ci potevo riuscire anch’io. Ha le mie stesse origini, anche suo padre è congolese”. Conclude Lukaku (CdS)