A pochi minuti dall’inizio del match tra Napoli e Verona, il tributo al piccolo Daniele ricorda che il calcio è la cosa più importante delle cose meno importanti – come sostiene anche Arrigo Sacchi. E, tra queste, c’è anche l’intricata situazione legata a Khvicha Kvaratskhelia, eroe del terzo scudetto che i tifosi non dimenticheranno. Piuttosto, è la formazione di Conte, da stasera, a dover scordare il georgiano e la sua incredibile qualità con il pallone tra i piedi.
In partita il Napoli porta soddisfazione ai tanti tifosi presenti allo stadio, che nonostante il freddo sono accorsi in massa al Maradona. La rete di Giovanni di Lorenzo, realizzata anche per gentile concessione della dea Tiche, apre le porte verso una grande serata. Nel primo tempo, però, gli azzurri non trovano nessun altro gol, nonostante le diverse occasioni capitate soprattuto sui piedi di Anguissa. Da segnalare una partita parecchio propositiva da parte della formazione di Conte, che ha deciso di portare Di Lorenzo a giocare davanti la linea di difesa in fase di possesso: scambio, che porta ad una posizione diversa anche di Lobotka, studiato appositamente per non dare punti di riferimento alla squadra avversaria. Di fatti, diverse squadre in Europa, tra cui anche molte big, adottano tale sistema.
Questo modello di gioco libera molto spesso il granitico Anguissa che nella ripresa – rispetto alla prima frazione di gioco – aggiusta la mira e trova una grandissima rete, la sua terza in Serie A in questa stagione. Chiudendo, definitivamente, la pratica Verona, che mai è riuscito a rendersi realmente pericoloso. Gli ultimi 15 minuti il Napoli gestisce, governa la sfera e controlla la partita, probabilmente già con la testa alla sfida contro l’Atalanta. Gli azzurri approcceranno al match di Bergamo consapevoli che sarà l’inizio di un pesantissimo tour the force, da cui inevitabilmente dipenderà l’epilogo della stagione. Consequenzialmente, le ultime partite saranno giocate in gran parte contro avversarie meno attrezzate.
Calcoli, questi, da fare inevitabilmente se sei un team che ambisce al massimo risultato. Calcoli, infine, che ci permettiamo di fare grazie ad una gestione magistrale del nuovo allenatore del Napoli: Antonio Conte, vero top player di questa squadra.
Di Lorenzo Maria Napolitano