Kvara sembra tornato quello di due anni fa: ora guadagna 1,8 milioni l’anno, De Laurentiis aveva già offerti 5 più bonus, la trattativa prosegue
Quelle finte, quelle veroniche, quegli scatti che fendono l’aria sono carezze e pure graffi sulla pelle: perché si fa in fretta ad innamorarsi di Kvara, ma ci si fa anche male a pensare che un giorno, vai a capire quando, potrebbe germogliare il rischio di doversene fare una ragione. Due anni dopo, tanto per dimostrare che a volte Kvara è per sempre, the winner is… di nuovo lui: il miglior giocatore del mese di settembre, player of the month come s’usa sussurrare per certi riconoscimenti che un senso ce l’hanno, eccome.
Ma questa è l’estasi, assieme a quel po’ di diavolerie che Sua Maestà il dribbling sa inventarsi, e poi c’è il tormento per un contratto che sta lì, in attesa della fumata azzurra.
Kvara è il simbolo della new era, che poi sarebbe quella un po’ “vecchiotta”, impolverata dalle disgrazie della passata stagione ma non fino al punto di nascondere la Storia. Nel primo scudetto, dopo essere piombato quasi come un Carneade, ci mise il talento e divenne l’uomo copertina, il migliore.
Si scrisse Kvaratskhelia e ci si accorse ch’esisteva un mondo sommerso, fuori dai radar, terre e miniere inesplorate. Quel gigante arrivato dalla Georgia, era costato una decina di milioni e fu semplice intuire che il suo valore sarebbe schizzato in fretta oltre vette vertiginose.
I cinque milioni, la prima offerta, non hanno fatto vacillare Mamuka Jugeli, il suo manager, che però insensibile non è ovviamente rimasto. Il segnale è forte, un prodigioso scatto in avanti rispetto al tikitaka dialettico di agosto 2023. Il percorso sembra tracciato, ma bisogna ancora procedere nella nebbia delle trattative per prendere carta e penna e brindare. (La Gazzetta Dello Sport)