Hamsik e Superlega ADL sospeso fra passato e futuro

Hamsik e Superlega ADL sospeso fra passato e futuro – Aurelio De Laurentiis deve essersi ricordato di essere un decisionista. E così dopo sette mesi di errori e due allenatori sbagliati (Garcia e Mazzarri entrambi esonerati) il guizzo che sembrava contrario alle regole non scritte del cal- cio ha battuto un colpo.

Il nuovo condottiero scelto a 48 ore dalla sfida con il Barca sembrava la classica mossa della disperazione. Invece Calzona, l’allenatore che ha studiato all’università di Sarri e Spalletti, dopo i fantasmi di una crisi irreversibile, ha acceso la scintilla. Al gol di Osimhen, l’uomo solo al comando del Napoli, De Laurentiis esulta e scruta con attenzione.

C’è una scintilla diversa negli occhi dei suoi giocatori. Il presidente la percepisce dalla tribuna d’onore dove soffre in avvio ma poi si gode i segnali di speranza degli azzurri che sfiorano addirittura il clamoroso successo con il colpo di testa di Anguissa.

I 50mila apprezzano la rinascita, lui pure e alla fine scende a fare i complimenti a quei ragazzi negli spogliatoi. La strada sembra giusta. De Laurentiis la imbocca a modo suo: niente compromessi, segue ancora una volta il suo istinto che stavolta sembra non tradirlo. È pur sempre un presidente che ha vinto lo scudetto salutando, in una sola estate, pezzi di storia come Mertens, Koulibaly e Insigne.

E allora fa allin con le poche fiches che gli sono rimaste in una stagione disastrosa e disgraziata. Il coraggio non gli manca e l’evoluzione di questo cambio ha molto del cinema che ama tanto.

Calzona riceve la telefonata dome- nica sera, dice sì lunedì sera e martedì — nell’infinita vigilia della Champions — fa colazione con De Laurentiis all’hotel Britannique di Corso Vittorio Emanuele: cappuccino, cornetto e le idee per risollevare un Napoli sprofondato al decimo posto in classifica. Lo accompagna al Training Center di Castel Volturno per le presentazioni ufficiali ma lascia spazio al suo nuovo condottiero. Stavolta a De Laurentiis non basta più l’amico di famiglia e punta su un allenatore che ha compiuto un piccolo miracolo portando la Slovacchia all’Europeo.

L’intuizione è di Marek Hamsik che gli fa il colloquio di lavoro mentre Calzona è in un’area di servizio a fare rifornimento. “Ciccio” paga il carburante e dice sì. Il binomio funziona. De Laurentiis avrebbe voluto riproporlo interamente pure nel Napoli. Perché allo stadio c’è Marekiaro che torna a casa: è il giocatore con più presenze nella storia del club con 520 partite in 11 anni e mezzo.

Partecipa con De Laurentis al pranzo Uefa nell’ele- gante cornice di Palazzo Petrucci a Posillipo: in 24 a tavola, Aurelio dice al presidente del Barça Laporta che la formula della Superlega così non lo convince. Ma poi allo stadio si siede accanto a Bernd Reichart, il ceo di A22, la società che la Superlega dovrà produrla: la partita la vede con lui, che ieri ha incontrato anche l’ad della Serie A Luigi De Siervo e ha appuntamenti con almeno altri tre club di Serie A. È presto per dire se il Napoli voglia esserci o no, ma ieri De Laurentiis avrà ritrovato l’ottimismo. (La Repubblica)

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