Un inno alla gioia al Gewiss Stadium. Al calcio, quello vero, seppur diverso nelle interpretazioni. Atalanta e Napoli hanno dimostrato di meritare la posizione che occupano nella classifica, ma anche di essere quanto più bello ha di offrire il calcio italiano.
Un capolavoro di Mateo Retegui apre le marcature, con un gol – e un’esultanza – con cui sembra promettere grandi soddisfazioni ai propri tifosi. Palesando, tra l’altro, che è al momento il miglior centravanti italiano per distacco: il gol alla Juventus nella scorsa partita e quello di questa sera sono un forte argomentando in tal senso, soprattutto tenendo conto che ha appena recuperato da un fastidioso infortunio.
Gli azzurri, però, sanno come rispondere e sfoderano l’argenteria: prima con Politano, che restituisce a Retegui la silurata sul primo palo, e poi con Scott McTominay prima della fine del primo tempo. Gol, per giunta, propiziato da una giocata deliziosa di David Neres, che con un colpo di tacco libera Anguissa, autore dell’assist allo scozzese.
Il leitmotiv del secondo tempo è lo stesso del primo: spettacolo! Le luci dei riflettori stavolta se le prende Ademola Lookman, mattatore del Napoli anche al Maradona che, con una giocata di pregevole fattura, nasconde la sfera a Di Lorenzo – fin lì impeccabile – per poi entrare in area e sprigionare un sinistro violentissimo.
Le prodezze in zona offensiva, però, non offuscano i grandi interventi difensivi: un colpo di reni di Meret tiene in vita la squadra di Conte, salvando la parità su un’incornata di De Katelaere che stava già facendo ruggire i tifosi bergamaschi. La partita segue un ritmo senza copione, con continui capovolgimenti di fronte. Finché non fa la voce grossa Romelu Lukaku, che giganteggia in area di rigore battendo, per la terza volta, Carnesecchi.
GIÙ LA MASCHERA
“Levammece sta maschera, dicimme ‘a verità” cantava Roberto Murolo, sulle note di Rodolfo Falvo e le parole di Marco Fusco. E la verità è che questo Napoli non può più nascondersi, neanche dietro il suo condottiero. Questa prestazione, questi risultati, avallano le sensazioni di ogni tifoso azzurro: questa squadra può arrivare fino in fondo. E nonostante non ci sia la manifesta superiorità spallettiana, c’è una belva famelica in cima alla catena alimentare.
Di Lorenzo Maria Napolitano