Conte: “Emozionante tornare a Torino, dobbiamo crescere ancora”

“La mia storia parla di 13 anni alla Juventus da calciatore, sono stato capitano per diversi anni, abbiamo vinto tutto. Per tre anni sono stato allenatore e abbiamo aperto un ciclo storico di vittorie. Faccio parte della storia della Juve  per quello che ho dato”. Antonio. Conte non si nasconde, quella di sabato in casa della Juve è la sua partita: da avversario col dente avvelenato, da ex che a Torino ha fatto tutto e il contrario di tutto.

E che ora vuole togliersi lo sfizio: “Ci sarà grande emozione per me nel tornare a Torino, sarà la prima volta con i tifosi, così come quando tra qualche anno affronterò il Napoli con altre squadre” le parole di Conte in conferenza “Ogni partita per noi sarà un test. Ci auguriamo sia una sfida importante per entrambe, magari pensando anche al ritorno. Si parte da livelli diversi, noi dobbiamo recuperare 18 punti rispetto allo scorso anno. Ma c’è voglia di rivalsa per entrambe. Tutti stiamo lavorando sodo per cercare la quadra. Chi ha tempo non aspetti tempo: ogni gara vale 3 punti. Dietro il lavoro c’è la necessità di fare punti e prestazioni importanti. Mi aspetto di continuare a crescere sotto tanti punti di vista. Senza fermarci a pensare all’ultima partita illudendoci di essere già arrivati. Ogni gara è un test”.

Che Napoli aspettarsi a Torino? “Bisogna sempre offrire un bello spettacolo. Ma devi essere sempre pronto a sporcarti l’abito, anche se appena uscito dal sarto: ci sono situazioni in cui senza cattiveria e concentrazione non vai lontano. Questo è un connubio necessario per le grandi squadre. Ma questo stiamo iniziando a capirlo. Lo scorso anno si pensava forse troppo ad attaccare e meno a altre cose. Questo è un aspetto su cui stiamo lavorando” ha continuato in conferenza “L’eredità che ha raccolto Thiago Motta è pesante, Allegri ha scritto pagine di storia alla Juventus. Non è mai una cosa banale. Thiago lo conosco, era un mio calciatore in nazionale, mi fa sorridere e mi rattrista: sto invecchiando. Thiago è una persona seria, a Bologna ha fatto benissimo e gli auguro il meglio. Tranne che nelle gare contro di noi”.

Non giocare le Coppe è un problema o no? “Dico la verità: c’è un vantaggio e uno svantaggio. Lavorativamente hai tempo in più con la squadra, soprattutto se sei al primo anno come me. Dall’altro lato la rosa non è competitiva come sarebbe in caso di Europa. Non hai 25/26 calciatori di livello, ma 16/18” ha spiegato l’allenatore azzurro “Problemi in difesa? Tutti vorremmo fare la partita perfetta, mi auguro di farla un giorno. Con totale dominio della gara. Ma è difficile, soprattutto in Italia, ci sta che anche gli avversari hanno delle occasioni. Ma abbiamo subito un gol nelle ultime tre gare, ci metterei la firma”.

Impossibile non pensare a Totò Schillaci: “Ci viene a mancare un simbolo, soprattutto per noi del Sud. Lui ce l’aveva fatta ad arrivare in alto. Sono rattristato e dispiaciuto, ho avuto il piacere di giocare insieme con lui alla Juventus. Un pensiero a lui e alla famiglia” ha detto Conte “Arrivavo da Lecce, era inevitabile legare con lui. Davo del “voi” ai miei compagni di spogliatoio per rispetto. Schillaci lo vedevo come un idolo, si è sempre messo a mia disposizione”. Conclude Conte (Il Mattino)

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