“Come è triste Venezia” cantava Charles Aznavour, cantautore franco-armeno che ebbe parecchio successo negli anni sessanta. Proprio in quel periodo, nella laguna s’impantanavano i sogni pallonari e le speranze delle squadre che arrivavano nel capoluogo veneto, per affrontare, appunto, il Venezia. Strappare tre punti al Penzo è sempre stato difficile, specialmente per il Napoli, che ha espugnato quelle mura soltanto due volte nella sua storia. Una di queste, peraltro, poco più di due anni fa. E neanche i piccoli segnali del destino aiutavano la formazione di Antonio Conte: la sua squadra ha raccolto soltanto due vittorie nelle sei gare giocate alle 12:30 di domenica.
La gara sembrava essere maledetta già dall’inizio: dopo appena cinque minuti, infatti, Giacomo Raspadori ha colpito un legno con il mancino. Da quel momento, è partito l’assolo di Andrei Radu, che si è esibito in due interventi provvidenziali per tenere a galla la sua squadra. Prima su uno stacco imperioso di Scott McTominay, e poi, verso la fine del primo tempo, su Romelu Lukaku, bloccando il pallone sulla linea di porta. Nei primi quarantacinque minuti il Venezia è riuscito a inviare soltanto uno squillo verso la porta del Napoli. A impensierire Meret è stato lo spagnolo Kike Perez, particolarmente ispirato contro gli azzurri, ma l’estremo difensore è riuscito a rispondere prontamente.
Dalla ripresa la paura di servire un assist alla vincitrice di Atalanta-Inter si è fatta opprimente. Il gioco spezzettato e la solidità del Venezia hanno fatto da muro alle ambizioni del Napoli, incapace di rendersi realmente pericoloso. La prima occasione da gol del secondo tempo s’è concretizzata sui piedi di Politano, ma i brividi sono arrivati soltanto a seguito delle iniziative dei padroni di casa, spinti da un Alessio Zerbin sceso in campo con occhi iniettati di sangue. Neanche le intuizioni di Conte sulla partita sono riuscite a sbloccarla fino ai minuti di recupero. Anzi, sono stati gli uomini di Di Francesco a provare l’ultimo affondo, senza trovare il guizzo vincente.
Il triplice fischio di Mariani è stato una sentenza senz’appello. Il Napoli ha sprecato una ghiotta occasione, soprattutto in vista della sfida tra le due nerazzurre. Con questo risultato gli azzurri ottengono il quinto pareggio in sette giornate. Trend che dev’essere necessariamente essere invertito per ambire ai massimi risultati.
Di Lorenzo Maria Napolitano