Aurelio de Laurentiis, presidente del Napoli, ha incontrato alcuni colleghi a Castel Volturno per rilasciare un’intervista, parlando anche della situazione attuale del Napoli: “Situazione scommesse? Tre anni fa parlai di un libro americano “Calcio mafia”, argomento poi ripreso da Raffaele Cantone in “Football clan”, dove si trattava di scommesse a 360 gradi. Eppure non si è approfondito l’argomento, adesso se ne torna a parlare anche se non si sa ancora bene in che termini.
Non parlo di ludopatia, di vizi, di troppi soldi che girano, di persone poco mature: per quel che mi riguarda sono sempre stato molto attento ad assumere i calciatori la cui realtà familiare e provenienza geografica mi assicurassero una certa tranquillità psicologica e una certa tutela.
Tengo molto alla cultura del lecito, il Napoli fa anche un’azione di ‘vigilanza’ su atleti che credo siano ragazzi per bene e che hanno famiglie a posto. Poi è chiaro che gestire una ricchezza improvvisa è un problema, non tutti sanno farlo.
Se una persona non ha altri interessi, poi può essere abbagliato da altro. Non è giustificabile e questo è vero, ma si può essere preda da altre allucinazioni, altre attrazioni” . Conclude il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis