Il patto per lo scudetto. O anche la tregua scudetto. Invertendo l’ordine dei fattori, del resto, il prodotto non cambia. Si spera. Certamente oggi più che mai l’obiettivo in casa Napoli, il diktat di Conte, l’auspicio di De Laurentiis è quello di concentrarsi esclusivamente sul rush finale che può portare al quarto tricolore. Soltanto dopo sarà tempo di bilanci. Per tutti.
Da qualsiasi spigolo o latitudine la si guardi, infatti, c’è una legittima comunione d’intenti nonostante i malumori degli ultimi tempi. Com’è giusto che sia, intendiamoci.
Da un lato la squadra, il gruppo, la rosa azzurra che a maggio si spera possa sbocciare in tutta la sua bellezza. Dall’altro – anzi dall’alto, perché non c’è contrapposizione (formale) – il patron Aurelio De Laurentiis che dopo una campagna faraonica ad agosto scorso continua a mantenere un profilo basso (cosa quasi mai fatta in oltre 20 anni alla guida del club azzurro), che praticamente non ha replicato alle dichiarazioni forti del suo allenatore prima e dopo la trasferta di Monza e che, dopo aver trascorso il week end di Pasqua a Capri (dove tutto è cominciato), a breve partirà per un viaggio all’estero da cui rientrerà a inizio maggio (non ci sarà domenica sera al Maradona per la sfida con il Torino in cui l’impianto di Fuorigrotta sarà per la 15esima volta in questa stagione sold out).
In mezzo invece, al centro di ogni cosa a Castel Volturno, c’è sempre lui: Antonio Conte. Il comune denominatore del progetto azzurro, il comandante sulla tolda della nave che intende portare la barca in porto e poi tirare le somme. Il tecnico resta comunque quel «quid» in più che è stato e che può essere determinante in questo entusiasmante rush finale che può valere quel sogno nel cuore che fa rima con tricolore.
Conte ha detto quello che sentiva di dire e lo ha fatto come sempre a suo modo: un copione che non è mai scritto a priori da parte del tecnico leccese, ma che spesso viene fuori di getto e che probabilmente è stato figlio anche dell’ennesimo stop per infortunio di Neres (che era l’unico che poteva essere una valida alternativa alla partenza di Kvara) che ha accentuato anche il problema campi (di Castel Volturno), altro nervo scoperto tra le (varie) richieste del signor Antonio.
Con la qualificazione Champions in tasca l’allenatore ha lanciato messaggi chiari e diretti per il prossimo anno. Il dado è lanciato insomma, ma non è tratto. Tutto si deciderà a fine stagione insomma, ma Conte è stato chiaro: resta fermo sulle sue posizioni e dopo le dichiarazioni pre-pasquali si è goduto sorpresa nell’uovo che ha confermato il Napoli in testa alla classifica in condominio con l’Inter a 71 punti.
Il tecnico leccese che ha ritrovato la vetta e che non vuole assolutamente soffrire di vertigini ha fatto un discorso preciso alla squadra ieri pomeriggio alla ripresa della preparazione in vista della sfida con il Torino di domenica prossima al Maradona.
L’imperativo è quello di isolarsi da tutto e tutti e concentrarsi sul finale di stagione dopo i sacrifici fatti dal gruppo per tutto il campionato.
Adesso il destino è nelle mani del Napoli, insomma. Ma guai a cullarsi su un calendario apparentemente più morbido rispetto a quello dei neroazzurri.
Conte è stato già chiaro in più di una circostanza. Venezia del resto insegna. E per certi aspetti anche la trasferta di Monza.
In Brianza infatti è vero che è arrivato un blitz che in trasferta mancava da tre mesi, ma il successo è stato sofferto, soffertissimo.
Un match che ha minato anche alle coronarie dei cuori più deboli negli ultimi minuti finali con quell’assalto disperato della squadra di Nesta, fanalino di coda in serie A.
Ieri pomeriggio, subito dopo la chiacchierata – che suonava come una vera e propria carica – a Castel Volturno, il tecnico ha fatto vedere ai suoi giocatori le immagini salienti della partita vinta all’U-Power Stadium contro i brianzoli.
Sono stati analizzati pregi e difetti di ogni singolo interprete. Subito dopo tutti in campo per la ripresa della preparazione.
Oggi si replica: sempre in pomeriggio, sempre sui campi finiti nell’occhio del ciclone di Castel Volturno. Ma per ora vige la tregua scudetto… (Il Mattino)