La data è stata già cerchiata in rosso da tempo. Figuriamoci adesso che il discorso scudetto sembra sempre più una corsa due tra Napoli ed Inter. Ed ecco che lo scontro diretto in programma alla 27esima giornata, la nona di ritorno, al Maradona assume i contorni della partitissima del campionato di A.
Il big match che potrebbe spostare gli equilibri e indirizzare il tricolore da una parte o dall’altra. E poco importa che data ed orario della super sfida di Fuorigrotta non siano stati ancora comunicati. La partita dell’anno si giocherà a Napoli nel week end dei primi di marzo. Probabilmente il 2 marzo, in notturna, considerando l’importanza dell’evento. Le due squadre attualmente hanno messo nel mirino il big match a colpi di botta e risposta.
Napoli battistrada con 50 punti e nerazzurri che inseguono a tre lunghezze di distanza ma con una partita in meno, per via della sfida rinviata a Firenze per il malore accusato da Bove. A conti fatti, dunque, i campioni d’Italia possono al massimo raggiungere in testa la truppa di Conte. Si vedrà. Fino alla super sfida del Maradona ci saranno cinque impegni di campionato per entrambe, equamente distribuiti come coefficiente di difficoltà ed anche per quanto concerne il vantaggio del fattore campo. Il Napoli giocherà 2 gare casalinghe (Juve e Udinese) e tre lontano da casa (due volte all’Olimpico contro Roma e Lazio e poi a Como).
Per l’Inter invece due impegni esterni a Lecce e Torino (contro la Juve) oltre al derbyssimo con il Milan (in cui figura in trasferta) e due gare a San Siro contro Fiorentina e Genoa.
Occhio però agli straordinari in casa nerazzurra. Già, perché in attesa di Napoli-Inter ci sono anche le ultime due gare di Champions per i nerazzurri (la prima stasera), oltre alla sfida dei quarti di coppa Italia con la Lazio al Meazza (il 25 febbraio). In tutto tre impegni in più per la truppa di Inzaghi (sempre che riesca a evitare i playoff, altrimenti avrebbe un ulteriore impegno di Champions prima del big match). Non è finita. C’è ancora la sfida con la Fiorentina al Franchi da recuperare che pare possa giocarsi tra il 4 e il 6 febbraio.
Uno contro l’altro. Uno di fronte all’altro. Fuori i secondi verrebbe da dire, soprattutto parafrasando una delle metafore preferite dal signor Antonio. Napoli-Inter è anche e soprattutto la sfida in panchina tra Conte ed Inzaghi. Uno scontro tra un top manager di esperienza internazionale ed il nuovo che avanza. Un faccia a faccia che ha radici profonde. Conte che lascia il testimone ad Inzaghiproprio all’Inter andando via da vincitore.
L’attuale tecnico del Napoli infatti ha vinto uno scudetto all’ombra della Madonnina (il 19esimo sponda nerazzurra), prima di lasciare la panchina proprio a Simone Inzaghi che ha impiegato tre anni per conquistare il tricolore – l’anno scorso – che è valso la seconda stella in casa Inter (in mezzo anche due coppe Italia, tre supercoppe Italiane ed un 2° posto in Champions).
Tra poco più di un mese i due si ritroveranno faccia a faccia nel big match al Maradona. I precedenti strizzano l’occhio a Conte che, nella gara d’andata, è riuscito a strappare un punto pesantissimo a San Siro (1-1 con il vantaggio di McTominay, il pari di Calhanoglu ed anche un rigore sbagliato dal turco). Il tecnico del Napoli ha incrociato i guantoni con il collega Inzaghi già in cinque occasioni con un bilancio in suo favore di due vittorie, due pari ed un solo ko. Quella di Fuorigrotta sarà la sesta volta che i due si affronteranno in carriera.
Le difese
La parola alla difesa. Sembra la classica battuta di un film americano con tanto di giudice, giuria e verdetto. E invece la sentenza arriverà al termine di 90’ ad alta intensità. Ed il ruolo delle rispettive difese farà la differenza come spesso capita in partite del genere in programma al Maradona a inizio marzo.
La retroguardia del Napoli è la più forte del campionato, la meno battuta (con appena 14 reti al passivo). Quella dei campioni d’Italia sembra essersi assestata dopo un avvio da incubo nelle prime gare della stagione (il pacchetto arretrato nerazzurro ha subito 18 reti ed è al terzo posto della particolare graduatoria dietro a Napoli e Juventus). Di Lorenzo e compagni proveranno ad imbrigliare le bocche da fuoco avversarie così come hanno fatto al Meazza nella gara d’andata. Il Napoli giocherà come al solito con quattro difensori in linea ed è molto probabile che a guidare il pacchetto arretrato ci sarà Alessandro Buongiorno.
Il giovane difensore ex Toro è rimasto fermo ai box per oltre un mese per infortunio, ma per quella data dovrebbe essere nuovamente al centro della difesa azzurra. Proprio lui che quest’estate è stato corteggiatissimo dall’Inter. Inzaghi, invece, farà affidamento al solito terzetto di difensori centrali con i due esterni (Dumfries e Dimarco) pronti a coprire entrambe le fasi di gioco.
Mediana di lusso
La gara si giocherà, e probabilmente si vincerà, a centrocampo. Basta guardare i marcatori del match d’andata. Due centrocampisti, McTominay e Calhanoglu, protagonisti del botta e risposta della sfida di San Siro. Non a caso i rispettivi scacchieri tattici di Napoli ed Inter prevedono costanti inserimenti delle mezzali a supporto del reparto avanzato.
Nel Napoli, lo scozzese ex Manchester United è stato il valore aggiunto che ha consentito ad Antonio Conte di poter cambiare modulo, passando ad un 4-3-3 molto camaleontico. Verrebbe quasi più facile definirlo 4-2 e fantasia con una delle due mezzali – tra McT ed Anguissa – pronte ad intercambiarsi oltre che ad avanzare il proprio raggio d’azione fino ad affiancare la punta centrale. Non è un caso che i due abbiano già all’attivo nove marcature in tandem (5 McT e 4 Zambo) in campionato. In casa nerazzurra, il centro di gravità permanente resta Calhanoglu.
Il turco è reduce da un infortunio che lo costringe ai box, ma ha messo nel mirino proprio la partitissima del Maradona. Alla peggio, si fa per dire, ci sarà l’attesissimo fresco ex Zielinski (dirottato al centro nelle vesti di playmaker) o Asllani con Mkhitaryan sul fronte sinistro. Occhio poi alle incursioni di Barella. In ogni caso una batteria di centrocampisti di assoluto valore. Da una parte e dall’altra.
Faccia a faccia
Una volta era la Lu-La che faceva impazzire il popolo nerazzurro. Stavolta, Lukaku e Lautaro si ritroveranno nuovamente uno contro l’altro dopo essere stati protagonisti indiscussi ed assoluti del 19esimo scudetto conquistato con l’Inter agli ordini di Antonio Conte. La sfida nella sfida al Maradona tra Napoli ed Inter è rappresentata dallo scontro a distanza tra i due bomber ex gemelli del gol.
Da una parte Big Rom che, nonostante scetticismo e perplessità iniziali, continua il suo lavoro constante sotto porta, tenendo una media gol comunque importante. La sua rete al Gewiss Stadium è valsa il blitz e i tre punti – pesantissimi – a Bergamo contro l’Atalanta la settimana scorsa. Una girata di testa, uno dei pezzi migliori del suo repertorio, ha permesso al Napoli di espugnare il campo della Dea ed al centravanti azzurro di siglare il suo ottavo sigillo in campionato (con sei assist all’attivo più un altro in coppa Italia).
Ironia della sorte, lo stesso score di Lautaro. Il toro domenica scorsa ha sbloccato il risultato con l’Empoli a San Siro dando il «la» al tris nerazzurro. Piccola curiosità. Lautaro ha vissuto un momento di astinenza dal gol a partire dal match con il Napoli a San Siro nella gara di andata. Da allora l’argentino è rimasto a secco per oltre un mese per poi rompere il ghiaccio con il Cagliari in terra sarda. (Il Mattino)