Juan Jesus: “Ho sbagliato a comportarmi da signore con Acerbi”

In merito a quanto accaduto durante Inter-Napoli e alla successiva decisione del giudice sportivo, Juan Jesus, accompagnato dai suoi legali, intende precisare quanto segue.

“Sono rammaricato dalla decisione con cui il Giudice Sportivo ha ritenuto che non ci sia la prova che io sia stato vittima di insulti razzisti.

È una valutazione che, pur rispettandola, faccio fatica a capire e mi lascia una grande amarezza.

Sono sinceramente avvilito dall’esito di una vicenda grave che ho avuto l’unico torto di aver gestito “da signore”. Ho evitato di interrompere la partita con tutti i disagi che avrebbe comportato agli spettatori che stavano assistendo al match.

Probabilmente, dopo questa decisione, chi si troverà nella mia situazione agirà in modo ben diverso per tutelarsi e cercare di porre un freno alla vergogna del razzismo che, purtroppo, fatica a scomparire.

Non mi sento in alcun modo tutelato da questa decisione. Praticamente si affanna tra il dover ammettere che “è stata raggiunta sicuramente la prova dell’offesa” ed il sostenere che non vi sarebbe la certezza del suo carattere discriminatorio che, sempre secondo la decisione, solo io e “in buona fede” avrei percepito.

E non capisco, davvero, in che modo la frase “’vai via nero, sei solo un negro …” possa essere certamente offensiva, ma non discriminatoria.

Perché agitarsi tanto quella sera se davvero è stata una “semplice offesa”. Acerbi si è sentito in dovere di scusarsi e tutti i suoi compagni di squadra si sono affannati nel volermi parlare.

Non riesco a spiegarmi perché solo il giorno dopo e in ritiro con la Nazionale, Acerbi abbia iniziato una inversione di rotta sulla versione dei fatti e non abbia, invece, subito negato, appena finita la partita, quanto era in realtà avvenuto.

Mi aspettavo un finale diverso ma ora temo – spero di sbagliarmi – potrebbe costituire un grave precedente per giustificare a posteriori certi comportamenti.

Spero sinceramente che questa, per me, triste vicenda possa aiutare tutto il mondo del calcio a riflettere su un tema così grave ed urgente.” Conclude Juan Jesus

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