L’arbitro Di Bello via dalla Serie A

ROMA – Gli errori dell’ arbitro Di Bello in Lazio-Milan sono talmente grandi, talmente poco spiegabili, che hanno demoralizzato il designatore della serie A, Rocchi. Per tornare in campo bisognerà aspettare una mesata. Per rivedere la serie A, se tutto andrà bene, maggio, col campionato che finisce il 26. Di Bello ha “beccato” una confidenziale (la lettera di richiamo che succede in tutte le aziende quando si commettono errori gravi), ma era logico. Come lo stop tecnico, il secondo della sua stagione dopo Juve-Bologna. Di possibilità d’appello ne ha date diverse, Rocchi a Di Bello, cercando di recuperarlo, “rischiando” anche dopo aver parlato con lui. Un internazionale merita partite di livello, soprattutto ora che le turnazioni sono finite e il designatore affida le gare a chi gli fornisce garanzie. L’arbitro Di Bello è sempre sembrato in affanno, ma provare a recuperarlo poteva essere una buona idea. Da qui, Lazio-Milan. Buona idea naufragata davanti ad un rigore chiaro (per la Commissione, il meno grave degli errori), il rosso a Pellegrini (bastava fischiare la manata di Bennacer su Castellanos o interrompere il gioco prima della “furbata” di Pulisic, complimenti al quarto uomo Sacchi), quello a Marusic (ok il vaffa, ma fatto lontano poteva essere gestito) e quello a Guendouzi, quando ormai le mucche erano scappate dal recinto. Fermo un mese, poi da metà aprile un bel po’ di B, quindi – se tutto andrà bene – una serie A. Ha preso un voto basso, 8.30, dall’osservatore e gli è andata bene (il voto suo era 8.20, il più basso). Ci fosse stato l’Organo Tecnico, avrebbe rischiato la carriera.  (Corriere dello Sport)

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